Avete presente uno di quei giorni in cui non ce la fate più? In cui vorreste urlare a squarciagola e rompere qualsiasi cosa si trovi vicino a voi? Uno di quelli in cui per l’ennesima volta non vi sentite apprezzati a lavoro, anzi, per quanto voi facciate ricevete comunque insulti gratuiti; di quelli in cui vi viene da pensare “Ma chi cazzo me lo fa fare!”.
Ecco…
Rocknative è nato in una giornata così. Quella volta però, rispetto al solito, si accende una lampadina ed ecco che, invece di fantasticare su un ipotetico futuro, inizio a cercare, a capire se la mia idea può funzionare, se può essere fattibile.
Voglio un negozio in cui, chi ha uno spirito rock come me, si possa identificare, in cui non possa trovare una commessa che lo guarda con sufficienza perché non è vestito all’ultima moda; in cui non venga solo per comprare, ma anche a condividere; in cui possa trovare uno spazio dove esporre la sua arte, perché Rocknative vuole essere anche collettività.
Insomma, voglio creare un luogo in cui ognuno possa sentirsi libero di essere ciò che vuole, perché il rock è e deve essere soprattutto questo.
E chi se ne importa se dovrò sudare sette camicie per realizzare tutto ciò! Alla fine anche le più grandi band, prima di diventare qualcuno, potevano contare solo sulla loro passione e nell’avere un sogno 😉